venerdì 27 dicembre 2013

Calamarata al pesto di pistacchi e scampi

L'idea di fare il pesto di pistacchi mi è venuta diverse volte, ma poi, puntualmente, mi passava di mente o la mettevo da parte perché la destinavo ad un pomeriggio calmo, di quelli da trascorrere in cucina da soli con un sottofondo di musica jazz. 
Arrivano poi le feste con loro i regali e ti ritrovi sotto l'albero una confezione di pistacchi siciliani, le casse per ascoltare l'Ipod e ti rendi conto che non puoi rimandare oltre: devi trasformare il tuo proposito in azione e farti coinvolgere da questo clima festoso, preparando la leccornia per i parenti che, con te, trascorreranno questi giorni slow. Perché se c'è una cosa che adoro di queste feste è la calma e la sospensione del tempo che ci concediamo durante questi pranzi gioiosi, tutti insieme.
La preparazione di questa pasta non è stata affatto difficile, ma certo laboriosa e un po' lunghina, quindi diciamo pure che è da segnare ed archiviare come ricetta per le serate organizzate, non una cosina da farsi all'ultimo minuto per intendersi.


Ingredienti per 4 persone:
150 g di pistacchi
1 spicchio d'aglio
2 cucchiai di grana padano
olio e sale q.b
16 scampi
1/2 carota
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano

In una pentola immergete per 2 minuti i pistacchi sbucciati in acqua bollente, quindi scolarli e privateli della pellicina. Metteteli quindi nel minipimer con l'aglio privato del germe, il grana e l'olio.
Una volta fatto ciò ed ottenuto la consistenza di un pesto, mettete da parte e iniziate a eliminare i gusci dagli scampi, avendo cura di conservare i carapaci che, insieme a mezza cipolla, mezza carota e mezza costa di sedano andranno a formare un brodo di pesce.
Filtrate il brodo e mettete da parte. Scottate 1 minuto per lato la polpa degli scampi, quindi fate cuocere la pasta nel brodo di pesce, scolate al dente (mettete da parte un po' di brodo di cottura) e terminate la cottura in una pentola dove avrete assemblato gli scampi e il pesto, avendo cura di allungare via via il condimento con il brodo, così da ottenere una consistenza che avvolga perfettamente la pasta.



domenica 15 dicembre 2013

Acquacotta

Conoscete l'acquacotta? E' una ricetta maremmana, che, virtuosa come capita spesso alle preparazioni toscane, riusa il pane avanzato e lo trasforma in un piatto unico che ci riconcilia con il mondo. Perché ci ricorda che non si butta il cibo, perché è salutare e, cosa più importante di tutte, perché è irresistibilmente buona! Soprattutto in inverno, quando le serate richiedono un pasto confortevole e magari siamo rientrate esauste dai nostri mille giri, cosa può esserci di meglio di una ricetta che non ci richiede nemmeno di andare a fare la spesa? L'unico ingrediente che magari dovremmo procurarci prima è il cavolo nero, il quid di questo piatto perché chiude perfettamente, con il suo gusto piccante e di carattere, una prelibatezza che non vi deluderà. 

Per 4 persone gli ingredienti sono:
2 coste di sedano
1 cipolla grande
2 spicchi d'aglio
abbondante olio evo
350 ml di passata di pomodoro
1 mazzo grande di cavolo (il mio una volta pulito pesava 250 g circa)
1/2 filo di pane raffermo
sale 



Private l'aglio del germe interno, affettate la cipolla e il sedano e tagliate il cavolo. Mettete tutte le verdure, insieme alla passata, in un tegame e fatele appassire per 20-25 minuti nell'olio.
Contemporaneamente mettete in una pentola a bollire dell'acqua salata. Una volta trascorsi 20-25 minuti vi renderete conto che le verdure si sono ridotte di volume, a questo punto è arrivato il momento di coprirle con l'acqua calda. Lasciatele sobbollire per altri 10 minuti quindi aggiungete il pane raffermo che avrete tagliato a pezzi non troppo piccoli. Cuocete ancora mescolando, fino a che non otterrete una consistenza simile a quella della pappa al pomodoro: sfatta per intendersi. :-) A fine cottura aggiungete, se vi piace un uovo a testa.



"Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe"

giovedì 12 dicembre 2013

Fiori di baccalà su letto di cavolo nero

L'anno scorso durante un periodo che mi ha vista sperimentare tanti tipi di pasta ripiena ho fatto un acquisto decisamente divertente, un set di quattro stampini che aggiungono un tocco di brio ai ravioli.
Nello specifico le formine a disposizione sono quattro: fiore, tondo, cuore, stella.
La ricetta di oggi l'ho realizzata col fiore, il mio stampo preferito perché lascia intorno al ripieno tanta pasta (marciapiede come si dice da noi).



Ingredienti per 65 ravioli

Ripieno
400 g di baccalà lessato
200 g di patate
1 cipolla media
olio evo
sale
pepe

Per la sfoglia 300 g di farina 0
50 g di farina di ceci
acqua

Condimento
2/3 mazzi di cavolo nero
olio evo

Mettete a lessare il baccalà (dissalato in acqua per almeno due giorni, con un ricambio abbastanza frequente) per almeno 30 minuti dalla presa di bollore dell'acqua, quindi scolatelo, eliminate la pelle, le lische e sminuzzatelo. Lessate anche le patate e, una volta morbide, passatele allo schiacciapatate. A parte tritate finemente la cipolla e fatela stufare con molta calma in olio evo. Terminate queste operazioni riunite i tre ingredienti e amalgamate l'impasto.

Per la sfoglia setacciate le due farine e lavoratele con l'acqua e un pizzico di sale. Mettete poi la palla ottenuta a riposare in frigo per almeno 30 minuti e ... buon divertimento! Nel mio caso, non avevo con me la macchina Imperia quindi ho tirato la sfoglia a mano. Lavoro lungo, ma soddisfacente!





Ho condito i ravioli con un goccio d'olio a crudo, e li ho adagiati su un letto di cavolo nero che ho semplicemente passato alla wok con olio e sale. L'unico accorgimento che ho adottato è stato quello di ridurre a striscioline il cavolo prima della cottura. 


mercoledì 4 dicembre 2013

Il pasto "gnudo".

Questa è la seconda versione di gnudi che conosco. Stasera mi sono concessa una super mangiata di questi, che per me, sono un perfetto comfort food. Morbidi, avvolgenti, consolatori. Mi ricordano l'infanzia, e mi fanno sentire salutista. Li ho accompagnati con un sugo al pomodoro semplice, salsa in maremmano, rinvigorita da un pizzico di peperoncino. Very good!




Ingredienti per 4 persone

350 g di ricotta di pecora
150 g di spinaci lessati e strizzati
2 uova 
5 cucchiai di fecola di patata
3 cucchiai di parmigiano
1 pizzico di noce moscata
sale
pepe

Per il sugo
1 spicchio d'aglio
500 ml di passata di pomodoro rustica
1 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di sale
1 pizzico di peperoncino

Sminuzzate con la mezzaluna gli spinaci, aggiungeteli alla ricotta insieme alle uova, al parmigiano, alla fecola setacciata e alla noce moscata.
Aggiustate di sale e pepe e iniziate a lavorare con la frusta. Quando avrete ottenuto un composto omogeneo mettetelo a riposare in frigo.
Dopo un'oretta tiratelo fuori e iniziate con due cucchiai a modellare delle quenelle. Passateli nella farina e immergeteli nell'acqua bollente salata. Portateli a cottura a fiamma non troppo alta, altrimenti rischiate la rottura. Gli gnudi vanno scolati quando salgono in superficie, come gli gnocchi.
Conditeli con un sugo di pomodoro velocissimo che io ho fatto così: ho rosolato a fiamma molto dolce l'aglio, quindi ho aggiunto la passata corretta con un cucchiaino di zucchero e mezzo di sale, più un pizzico di peperoncino. Dopo 5 minuti ho spento tutto.
Condite gli gnudi e la pappa è pronta!

"Con questa ricetta partecipo al contest Comfort food di La cucina delle streghe"






martedì 3 dicembre 2013

Rigatoni con polpa di granchio, pepe rosa e crema di piselli secchi

Adoro la pasta, soprattutto quando a condirla sono i sughi senza pomodoro, che, secondo me, a volte rischia di coprire troppo il sapore di grano. Uno dei miei piatti preferiti è infatti l'aglio e olio, se non olio a crudo e parmigiano.
La ricetta che segue mi frullava per la testa da un po', ma solo oggi ho trovato la chiusa perfetta e così l'ho messa alla prova...
Si tratta di rigatoni alla polpa di granchio e pepe rosa, avvolti in una crema di piselli secchi. Il risultato finale è convincente, anche se speravo diventasse più verde...voi che ne pensate?


Ingredienti per due persone

160 g di rigatoni
180 g di polpa di granchio
1 scalogno 
1 cucchiaino di pepe rosa in grani
2 mestoli colmi di crema di piselli secchi
1/2 bicchiere di vino bianco
olio evo q. b.
sale

Fate appassire a fuoco bassissimo lo scalogno nell'olio insieme ai grani di pepe. Una volta che lo scalogno avrà aromatizzato l'olio eliminatelo ed aggiungete la polpa di granchio. Cuocete per un minuto, dopo di che sfumate con il vino bianco e fate evaporare. Una volta evaporato spegnete il fuoco. Aggiustate di sale e pepe.
Sciacquate molto bene i piselli secchi, quindi metteteli sul fuoco completamente ricoperti d'acqua con una presa di sale. Fate cuocere fino a che non si sfaldano, quindi prendetene una parte e frullateli. Nel frattempo lessate la pasta scolandola prima del termine indicato nel pacchetto e mantecatela con la polpa di granchio, la crema di piselli e un po' di acqua di cottura che avrete lasciato da parte. Terminate con un giro di olio a crudo.

domenica 1 dicembre 2013

Torta frutta fresca e secca

Una di quelle giornate in cui si ha voglia di qualcosa di soffice e dolce...




Ingredienti

180 g di farina
3 uova
180g di zucchero
180g di burro
½ bustina di lievito chimico
1 pizzico di sale
2 pere
1 mela 
1 manciata di mandorle intere


Preriscaldate il forno a 180°.
Sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Incorporate la farina, il sale, il burro fuso e il lievito. Quando tutto sarà amalgamato, aggiungete la mela e le pere tagliate a tocchetti e le mandorle.
Infornate per 30 minuti. Vale la prova stecchino!
Una volta raffreddata, cospargete la superficie con dello zucchero a velo.

P.S. Per un tocco in più: aggiungete della cannella e della noce moscata all'impasto!